
Ormai ricorrono sei anni dal tragico attentato di Nassirya, dove hanno perso la vita 19 patrioti.
Era il 12 Novembre del 2003. Alle 10:45, nella città irachena, le due palazzine in cui risiedono i carabinieri e i militari del contingente che fa parte dell'operazione "Antica Babilonia" vengono sventrate da un attacco kamikaze, realizzato da un camion pieno di esplosivo che forza il posto di blocco e prosegue la sua corsa scagliandosi contro quello che era il dipartimento logistico dei carabinieri.
Alla fine della giornata il bilancio è tragico: muoiono 12 carabinieri, 4 soldati dell'esercito e 2 civili.
NON DOBBIAMO DIMENTICARE QUEI RAGAZZI CHE, PER AMORE DELLA PATRIA E DELLA LIBERTÀ, HANNO SVOLTO IL LORO DOVERE, OFFRENDO LA PROPRIA VITA nel corso di una missione di Pace e di amicizia verso la gente, i cittadini, i bambini e gli anziani del sofferente popolo irakeno. Tutti noi dovremmo riflettere pensando al loro coraggio e non dimenticare mai il loro gesto.
La dimostrazione che quella a Nassirya sia stata veramente una missione di pace c’è stata nei giorni successivi all'attentato. Infatti, la popolazione cittadina scese in piazza per manifestare solidarietà a quei valorosi soldati che avevano fornito generi alimentari e medicinali, costruito ospedali, riportato l’acqua potabile e fornito, più in generale, aiuti di ogni genere. Fu il primo caso di riconoscenza in Iraq verso quelle che, purtroppo, ancora oggi, c’è chi ha il coraggio di definire “forze di occupazione”. Le stesse persone che in piazza urlano 10 -100 -1000 Nassirya; gli stessi soggetti che definiscono dei valorosi Patrioti “Mercenari”. Lo scandalo, peraltro - e tristemente - è che tra quelle persone ci sono anche esponenti del ex Governo. Governo Prodi che, durante la sua breve, ma disastrosa legislatura, aveva cancellato le commemorazioni a livello nazionale per i caduti di Nassiriya, lasciando spazio solo a commemorazioni "locali".
Noi non vogliamo che questi nostri Valorosi compatrioti vengano dimenticati; ci uniamo nel ricordo alle famiglie dei caduti. Questi uomini sono partiti come soldati comuni e sono ritornati alla loro patria da eroi. Questi soldati saranno ricordati in questi giorni dai mezzi di comunicazione, ma io spero che verranno ricordati per il loro coraggio per sempre. Questi sono i nostri obiettivi: non dimenticare e combattere ogni giorno contro le persone che si sentono autorizzate ad offendere la loro memoria.
Noi non dimenticheremo mai il supremo sacrificio con cui i nostri ragazzi hanno difeso la libertà del popolo iracheno.
1 commento:
A sei anni dalla tragedia... Onore ai nostri eroi
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