
In questi giorni la Corte Europea di Strasburgo ha emesso una sentenza di condanna nei confronti dell'Italia, obbligando il nostro Paese a rimuovere i Crocifissi dalle aule pubbliche. Fra le numerose motivazioni addotte, primaria importanza viene conferita alla "libertà delle minoranze", lesa, secondo la Corte, dall'esposizione del Crocifisso. Ebbene sarebbe opportuno ricordare ai giudici che non solo le minoranze hanno delle libertà, ma anche e soprattutto le hanno le maggioranze! Maggioranze la cui libertà viene deliberatamente ignorata e perfino dileggiata da una sentenza emessa da un tribunale "europeo" composto anche da giudici serbi e turchi, i cui paesi non appartengono all'Unione. L'Italia, e non solo essa ma anche tutta l'Europa, come ben dovrebbero sapere i giudici di Strasburgo, affonda le proprie radici nella tradizione cristiana e quindi nel Crocifisso, simbolo di tutte le confessioni cristiane. E' infatti grazie al Cristiansimo che possiamo dire di vivere in una società libera, prospera e pacifica, ed è dal Cristianesimo stesso che derivano quelle che oggi noi riteniamo le basilari conquiste della civiltà occidentale: l'abolizione della pena di morte, l'uguaglianza di tutti i cittadini innanzi alla legge e sì, anche la tanto invocata libertà. Libertà conquistata duramente nei secoli scorsi che adesso viene negata in nome d'una laicità dello Stato che rischia d'imporre ai suoi cittadini quella che è oramai divenuta una deviante ideologia laicista. Per questo, noi del Popolo della Libertà, non cesseremo mai di batterci affinchè venga garantita la libertà di culto al 91% dei cittadini italiani che si professa cristiano in nome d'una libertà che, utilizzando le parole della grande Oriana Fallaci, " è un dovere, sì, ai giorni nostri, più che un diritto è un dovere".
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