Cerca nel blog

giovedì 11 febbraio 2010

RICORDO DELLE FOIBE


“Anche quest'anno la Giovane Italia e Studenti per le Libertà vogliono celebrare la “Giornata del Ricordo” in memoria delle vittime delle Foibe. Ogni 10 febbraio il nostro Paese dedica questa giornata per non dimenticare, grazie ad una legge appositamente approvata dal Governo Berlusconi.
Nella mostra si spiega come i Massacri delle foibe, fossero un grave e sanguinario atto d’intolleranza etnica e soprattutto POLITICA fatta nei confronti di cittadini Italiani fascisti e ANTI FASCISTI, la cui ”colpa “ è stata quella di non aderire al movimento comunista slavo che si stava espandendo in quegli anni sotto la folle ed efferata guida di quello che è a tutti noto come il “MARESCIALLO TITO” ma che forse è più giusto chiamare “MACELLAIO TITO”
Nessuno sa quanti siano stati gli infoibati: alcune stime parlano di 10-15.000 sfortunati. Il nostro ricordo, la nostra mostra in memoria di queste migliaia di persone uccise violentemente e per anni dimenticate da la maggior parte dei libri di storia presenti nelle scuole superiori, oltre che da gran parte del mondo politico riconducibile alla sinistra”. “Adesso abbiamo il dovere Italiano di ricordare queste vittime. Dobbiamo conoscere ciò che è stato per troppo tempo occultato. La storia non ha pagine di serie A e pagine di serie B.
Forse ha ragione Giampaolo Pansa (unico giornalista contemporaneo che ha avuto il coraggio di portare alla luce e alla conoscenza di tutti, le stragi fatte dai partigiani nel dopo guerra), quando nei suoi libri dichiara: “LA STORIA LA FANNO I VINCITORI A DISCAPITO DEI VINTI.”
Per questo crediamo che portare il dramma delle Foibe nelle facoltà, fra i giovani sia il miglior modo per favorire la verità. Nel corso degli anni questi martiri sono stati vilipesi e dimenticati. Stare zitti sarebbe come ucciderli una seconda volta. Noi non ci stiamo. Siamo certi che questo sia il pensiero di ogni Italiano che ama il suo Paese e che rispetta i suoi defunti”.

mercoledì 10 febbraio 2010


Lunedi 8 Marzo FESTA UNIVERSITARIA SPL. VIALE MORGAGNI 40
dalle ore 21 alle 23
Info: Andrea 338/4078810 Guido 340/5304611

COOP-UNIFI, dove l'universita' è DIPENDENTE DEI COLLETTIVI


Ancora una volta dalla dirigenza Universitaria, ci siamo visti chiudere le porte in faccia.
Dovete sapere che: STUDENTI PER LE LIBERTA’, la scorsa settimana ha presentato presso le presidenze delle quattro Facoltà presenti nel polo di viale Morgagni, (Farmacia, Medicina, Smfn e Ingegneria) la richiesta di svolgere all’interno del Plesso, in occasione della festa della donna, un’iniziativa musicale serale, per coinvolgere tutti gli studenti e celebrare così questa importante ricorrenza.
Sono bastate poche ore per ricevere un assordante NO da parte dei presidi. Da sottolineare il fatto che noi, come lista, non abbiamo mai richiesto niente e ci siamo sempre mossi nel rispetto delle regole e della libertà altrui. Altre liste, come il collettivo, quasi mensilmente organizzano feste all’interno del plesso.
La cosa che dà più nell’occhio è il fatto che tra le motivazioni che ci hanno impedito di svolgere questa festa è che nelle precedenti iniziative, organizzate dal collettivo (ben 14 nell’ultimo anno) i danni sono stati ingenti; strano visto che dopo pochi giorni al collettivo è stata data la l’ennesima autorizzazione.
Quasi quotidianamente come lista ci viene negata la possibilità di esprimerci e ci vengono negati i nostri diritti; diritti a noi dovuti e guadagnati alle scorse elezioni universitarie che ci hanno visto come protagonisti in tutte le facoltà e ottenere 22 eletti.
Dopo questo eclatante fatto, viene da pensare male:
sarà un caso ma l’ufficio che dovrebbe essere preposto ad esaudire le nostre richieste vede tra i suoi dipendenti “un’illustre esponente” del collettivo;
sarà un caso che il collettivo abbia organizzato nell’ultimo anno ben 14 iniziative (http://www.filodatorcere.lilik.it/category/feste/);
sarà un caso che il collettivo ha raddoppiato esponenzialmente il numero delle loro bacheche e tavoli al piano;
sarà un caso che il collettivo è autorizzato ad affiggere sulle porte delle aule i loro manifesti politici;
sarà un caso che a Studenti per le Libertà, dalla dirigenza, vengo staccati anche i manifesti delle iniziative organizzate in collaborazione con l’Ateneo;
sarà un caso che STUDENTI PER LE LIBERTA’, prima di ogni volantinaggio deve fare leggere tutti i volantini all’ufficio logistica dato che per regolamento non possono apparire nomi di politici o partiti;
sarà un caso che quotidianamente il collettivo nei propri volantini può citare ed attaccare il governo Berlusconi e i suoi ministri lanciando improperi e falsità;
sarà un caso che al collettivo per alcuni mesi è stato permesso di tenere occupata una stanza adibita agli studenti!!
Fino a questo momento siamo stati in silenzio e come nel nostro stile non abbiamo mai voluto esasperare inutili polemiche.
Adesso è arrivato il momento di dire basta, vogliamo rivendicare i nostri diritti, contro una dirigenza che per troppo tempo è stata succube di un’egemonia rossa.

FINANZIARIA GELMINI



giovedì 07 gennaio 2010
Finanziaria, Gelmini: “Risorse in cambio di riforme. Bene provvedimenti contenuti in finanziaria”.
Approda in Parlamento anche la riforma dell’università.
Roma, 10 dicembre 2009
La Legge Finanziaria che oggi è in discussione alla Camera dei Deputati contiene una serie di importanti interventi finanziari a favore della scuola, dell’università e della ricerca per l’anno 2010:

* 400 milioni di euro sono stati stanziati per il Fondo di finanziamento ordinario delle Università;
* 103 milioni di euro per assicurare libri scolastici gratuiti per la scuola primaria;
* 130 milioni di euro a sostegno delle scuole paritarie;
* 370 milioni di euro a favore dei lavoratori socialmente utili, tra cui quelli della scuola.


È stato confermato il credito di imposta per le imprese, per un importo pari al 10% delle risorse spese in attività di ricerca industriale e di sviluppo precompetitivo. La copertura finanziaria è pari a 200 milioni di euro per l’anno 2010 e di 200 milioni di euro per il 2011. Il credito di imposta è elevato al 40% qualora i costi di ricerca e di sviluppo siano riferiti a contratti stipulati con università ed enti di ricerca.

Altro importante provvedimento è la proroga della devoluzione del 5 per mille Irpef, per un importo di 400 milioni di euro per l’anno 2010.

10- 100- 1000 VOLTE EROI


Ormai ricorrono sei anni dal tragico attentato di Nassirya, dove hanno perso la vita 19 patrioti.
Era il 12 Novembre del 2003. Alle 10:45, nella città irachena, le due palazzine in cui risiedono i carabinieri e i militari del contingente che fa parte dell'operazione "Antica Babilonia" vengono sventrate da un attacco kamikaze, realizzato da un camion pieno di esplosivo che forza il posto di blocco e prosegue la sua corsa scagliandosi contro quello che era il dipartimento logistico dei carabinieri.
Alla fine della giornata il bilancio è tragico: muoiono 12 carabinieri, 4 soldati dell'esercito e 2 civili.
NON DOBBIAMO DIMENTICARE QUEI RAGAZZI CHE, PER AMORE DELLA PATRIA E DELLA LIBERTÀ, HANNO SVOLTO IL LORO DOVERE, OFFRENDO LA PROPRIA VITA nel corso di una missione di Pace e di amicizia verso la gente, i cittadini, i bambini e gli anziani del sofferente popolo irakeno. Tutti noi dovremmo riflettere pensando al loro coraggio e non dimenticare mai il loro gesto.
La dimostrazione che quella a Nassirya sia stata veramente una missione di pace c’è stata nei giorni successivi all'attentato. Infatti, la popolazione cittadina scese in piazza per manifestare solidarietà a quei valorosi soldati che avevano fornito generi alimentari e medicinali, costruito ospedali, riportato l’acqua potabile e fornito, più in generale, aiuti di ogni genere. Fu il primo caso di riconoscenza in Iraq verso quelle che, purtroppo, ancora oggi, c’è chi ha il coraggio di definire “forze di occupazione”. Le stesse persone che in piazza urlano 10 -100 -1000 Nassirya; gli stessi soggetti che definiscono dei valorosi Patrioti “Mercenari”. Lo scandalo, peraltro - e tristemente - è che tra quelle persone ci sono anche esponenti del ex Governo. Governo Prodi che, durante la sua breve, ma disastrosa legislatura, aveva cancellato le commemorazioni a livello nazionale per i caduti di Nassiriya, lasciando spazio solo a commemorazioni "locali".
Noi non vogliamo che questi nostri Valorosi compatrioti vengano dimenticati; ci uniamo nel ricordo alle famiglie dei caduti. Questi uomini sono partiti come soldati comuni e sono ritornati alla loro patria da eroi. Questi soldati saranno ricordati in questi giorni dai mezzi di comunicazione, ma io spero che verranno ricordati per il loro coraggio per sempre. Questi sono i nostri obiettivi: non dimenticare e combattere ogni giorno contro le persone che si sentono autorizzate ad offendere la loro memoria.
Noi non dimenticheremo mai il supremo sacrificio con cui i nostri ragazzi hanno difeso la libertà del popolo iracheno.

Dichiarazione del ministro Mariastella Gelmini Riforma università, Gelmini: “il governo ha dimostrato grande unità”


“La riforma dell’università approderà nei prossimi giorni al Senato. Sono sicura che ci sia, da parte di tutto il Parlamento, la consapevolezza che è necessaria ed urgente una riforma del sistema universitario e per questo auspico l’approvazione in tempi rapidi del provvedimento. Il testo è aperto certamente a proposte che intendano migliorarlo ma senza perdere l’impostazione e la spinta riformatrice. Il disegno di legge contiene disposizioni che innoveranno radicalmente gli atenei.

Tutto ciò è stato possibile anche grazie alla stretta collaborazione con il ministero dell’Economia. Non era facile, in una complicata crisi economica internazionale, coniugare riforme con il rigore. Per questo il governo, con i suoi due ministeri interessati direttamente (Istruzione ed Economia), ha dimostrato grande capacità e unità d’intenti. In particolare si è stabilito, e questo è un bel segnale per il Paese, che questa riforma sarà sostenuta grazie alle risorse provenienti dal rientro dei capitali. Miur e Mef hanno dunque lavorato a un piano complessivo di riforma che tiene conto anche della sostenibilità economica delle novità introdotte.

Inoltre si sta lavorando con il ministero della Gioventù per affrontare con incisività e nuove proposte il tema della riforma del diritto allo studio per dare a tutti gli studenti, anche a quelli con minori possibilità economiche, la possibilità di concludere con successo gli studi”.

RIFORMA GELMINI


Linee ispiratrici:

1. è il primo provvedimento organico di riforma dell’intero sistema universitario;
2. si afferma il principio che l’autonomia delle università deve essere coniugata con una forte responsabilità (finanziaria, scientifica, didattica); le università sono autonome ma risponderanno delle loro azioni, e, se gestite male, riceveranno meno finanziamenti: soldi solo in base alla qualità;
3. si riforma il reclutamento del personale e si riforma la governance delle università secondo criteri meritocratici e di trasparenza.

Provvedimenti più significativi del ddl:

adozione di un codice etico;
limite massimo complessivo di 8 anni al mandato dei rettori, con effetto retroattivo;
distinzione netta di funzioni tra Senato accademico e CdA: il primo organo accademico, il secondo organo di alta amministrazione e programmazione;
CdA non elettivo con 40 % di membri esterni;
gli studenti valuteranno i professori;
nucleo di valutazione d’ateneo a maggioranza esterna;
possibilità per gli atenei di fondersi tra loro;
riorganizzazione interna degli atenei (max 12 facoltà per ateneo);
docenti con l’obbligo di certificare la loro presenza a lezione;
scatti stipendiali solo ai professori migliori;
delega al governo per riformare il diritto allo studio con l’obiettivo di spostare il sostegno direttamente agli studenti per favorire accesso agli studi universitari e mobilità;
possibilità per chi lavora in università di prendere 5 anni di aspettativa per andare nel privato senza perdere il posto;

E’ lo stesso Prof. Enrico Decleva, presidente della CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università italiane) ad affermare che: “La proposta di legge del Ministro Gelmini, per l’ampiezza del suo impianto e la valenza riformatrice degli interventi previsti, rappresenta un’occasione fondamentale e per molti versi irripetibile per chi ha davvero a cuore il recupero ed il rilancio dell’università italiana”.

E Confindustria dice: “La riforma dell’Università risponde all’esigenza di porre l’Università italiana in condizione di competere ad armi pari con i migliori Atenei del mondo”.

Insomma non fanno che arrivare elogi da più parti, questo non vorrà dire qualcosa?!

In fondo l’unica cosa che dovremmo davvero volere tutti è una Università migliore, che ci prepari adeguatamente al mondo del lavoro, permettendoci di arrivare alle nostre massime potenzialità; con la maggiore trasparenza e serietà possibile!!

VIA IL CROCIFISSO DALE SCUOLE? NO GRAZIE


In questi giorni la Corte Europea di Strasburgo ha emesso una sentenza di condanna nei confronti dell'Italia, obbligando il nostro Paese a rimuovere i Crocifissi dalle aule pubbliche. Fra le numerose motivazioni addotte, primaria importanza viene conferita alla "libertà delle minoranze", lesa, secondo la Corte, dall'esposizione del Crocifisso. Ebbene sarebbe opportuno ricordare ai giudici che non solo le minoranze hanno delle libertà, ma anche e soprattutto le hanno le maggioranze! Maggioranze la cui libertà viene deliberatamente ignorata e perfino dileggiata da una sentenza emessa da un tribunale "europeo" composto anche da giudici serbi e turchi, i cui paesi non appartengono all'Unione. L'Italia, e non solo essa ma anche tutta l'Europa, come ben dovrebbero sapere i giudici di Strasburgo, affonda le proprie radici nella tradizione cristiana e quindi nel Crocifisso, simbolo di tutte le confessioni cristiane. E' infatti grazie al Cristiansimo che possiamo dire di vivere in una società libera, prospera e pacifica, ed è dal Cristianesimo stesso che derivano quelle che oggi noi riteniamo le basilari conquiste della civiltà occidentale: l'abolizione della pena di morte, l'uguaglianza di tutti i cittadini innanzi alla legge e sì, anche la tanto invocata libertà. Libertà conquistata duramente nei secoli scorsi che adesso viene negata in nome d'una laicità dello Stato che rischia d'imporre ai suoi cittadini quella che è oramai divenuta una deviante ideologia laicista. Per questo, noi del Popolo della Libertà, non cesseremo mai di batterci affinchè venga garantita la libertà di culto al 91% dei cittadini italiani che si professa cristiano in nome d'una libertà che, utilizzando le parole della grande Oriana Fallaci, " è un dovere, sì, ai giorni nostri, più che un diritto è un dovere".
PER INFO E CONTATTI: ANDREA 338/4078810 GUIDO 340/5304611